Ciao Simovit,
Sì è vero, in qualunque "Ecopoiema" (termine che coniai anni fa, per indicare un "ecosistema creato appositamente", acquario, terrario ma anche giardino), dopo sbalzi e oscillazioni iniziali si instaura spontaneamente un "equilibrio", a meno che l'impostazione non sia tanto "estrema" da renderlo a priori impossibile. Credo che possa esistere un'analogia, con le condizioni di innesco in un oscillatore elettronico, sarebbe interessante descrivere un "modello equivalente"! Alcune specie, o anche una sola divengono "dominanti", altre regrediscono, altre scompaiono del tutto, e ogni combinazione ha già in partenza il suo "climax", il suo punto di massimo equilibrio, pre-determinato nelle impostazioni iniziali; alcune combinazioni sono più stabili e durature di altre, anche se l'intervento periodico da parte nostra rappresenta anch'esso una nuova variabile, in questa complessa rete di rapporti, in grado di mutare le situazioni.
Così, nel tuo caso, una buona impostazione iniziale dell'ambiente, sia pure semplificata al massimo come dici, ha permesso la crescita del veliger, e di sicuro come tu dici ciò è avvenuto nonostante la forte corrente.... che spiega infatti perché, ne sia cresciuto solo uno! Così, nel caso volessi intenzionalmente riprodurre altri Molluschi, e in quantità maggiore, sai adesso su quale altra variabile intervenire! (Ovviamente dovresti rimuovere tutti quegli animali che si giovano di una circolazione energica, e quindi converrebbe usare una vasca dedicata molto più piccola)
La maggior parte degli acquari, purtroppo, più che un "ecopoiema", somiglia ad una "vetrina da esposizione", dove si scelgono e si dispongono singoli esemplari (quasi mai coppie o gruppetti), solo per un effetto cromatico d'insieme!... Non biasimo affatto la ricerca di un effetto estetico, ma in casi estremi si rischia di ritrovarsi con un assemblaggio meccanico di "pezzi simil-inanimati", che non potranno mai davvero interagire o regalarci "sorprese".
Il caso peggiore, sono gli acquari (come i giardini) eccessivamente ordinati e "puliti", dove "nulla è lasciato al caso", e non c'è spazio per micro-faune o micro-flore spontanee, o comunque non contemplate dal progetto iniziale. Se un acquario è troppo "pulito", o troppo popolato, non avremo mai la sorpresa di vedersi sviluppare una nuova conchiglia a partire dall'uovo: sarà divorata sul nascere da qualche altro ospite (magari introdotto solo per decorazione), o finirà nel filtro, o semplicemente morirà di fame, perché paradossalmente l'acqua è ...."troppo pulita"!!! Così per i numerosi, piccoli invertebrati introdotti senza saperlo con una semplice roccia "viva", che spesso ospita un numero di specie molto maggiore, di quelle poi singolarmente e deliberatamente acquistate; e magari, fra queste ultime c'è un pesce, che di quella ricca e variegata micro-fauna farà rapidamente piazza pulita...
E proprio grazie ad un acquario (particolarmente) trascurato, sembra che alcuni anni fa si sia scoperto il primo caso di organismo animale che "ringiovanisce": una Medusa, non ricordo di quale specie, lasciata senza cibo in un acquario abbandonato di un laboratorio biologico, fu scoperta "regredita" allo stadio di polipo (come se una farfalla tornasse bruco, pressappoco)!
Auguri per la ricerca delle Astraea, allora!! Attenzione ai fondali sabbiosi e privi di appigli, se cadono da una roccia, le Astree non riescono più a rigirarsi e a tornare su, e muoiono -pare- dopo lunghi e inutili sforzi .Un'altra interessante e bellissima specie mediterranea che potresti per l'occasione cercare, è Calliostoma granulatum, che io vidi (e comprai) da pescatori a Fiumicino molti anni fa, non so neppure se sia, più o meno usualmente, oggetto di pesca; questa non un Turbinidae, ma un membro degli affini Trochidae; la conchiglia è uno splendido cono rosato, come perlato, e il mollusco è rosso-arancione....ma purtroppo temo di assai difficile allevamento, i miei morirono subito, o meglio non si ripresero mai, forse perché erano giò all'asciutto dall'inizio della giornata. E' una specie da fondali profondi, sabbioso-melmosi, col tuo fondale di sabbia così alto potresti provarli... ma c'è anche un'incognita riguardante l'alimentazione, del resto vivendo su fondali mobili non possono nutrirsi brucando alghe come i Trochidi di roccia; e c'è il rischio che si nutrano solo di Briozoi e Idrozoi, come l'affine, stupendo Calliostoma annulatum del Nord America... E questo è il link a un interessante articolo su questo, e altri Trochidae/Turbinidae,
http://www.reefkeeping.com/issues/2004-05/rs/index.phpSe si nutre di Idrozoi, si potrebbero sempre provare piccole attinie... e poi gli Idrozoi a volte prosperano, proprio in acquari "trascurati"!
Il Muricetto visto all'acquario... se ce ne fossero stati un certo numero, avrei voluto comperarli e sistemarli in qualche modo, anche un formato nano-reef non sarebbe stato da scartare, pur di lasciarsi almeno una possibilità.. penso che dipenda molto da cosa e quanto ci si mette, e dal non lasciarsi tentare da scelte avventate; poi, se disponibile, di certo è senz'altro preferibile un ambiente il più possibile vasto, per tutte le specie, anche le più piccole; è un parametro che, con la sua sempre maggiore "ampiezza", fa progressivamente aumentare la probabilità di "contenere le oscillazioni" del Sistema, anche le più forti, e dunque di ottenere quell'"equilibrio" che dicevo all'inizio.
P.S.
il "rosso porpora" del T trunculus, mi è venuto in mente che potrebbe essere una Spugna, forse Crambe o affine (che sono fra l'altro il cibo preferito proprio di Echinaster sepositus!), ricordo di averne visto altre su T trunculus (solo in foto purtroppo) e di simili ne vivono spesso su conchiglie di Arca, o di Spondylus; anche questa presenza indica un ambiente molto salubre, spesso queste spugne muoiono presto in acquario, ed anzi sembra che la loro morte uccida anche lo Spondylus o altro mollusco, forse perché viene direttamente intossicato dai prodotti della decomposizione; controlla se puoi il tuo Murice, e facci sapere!
ciao,
fabrizio