Se intendi dire che sei contrario a "saccheggiare" gli ambienti in cui vivono, anch'io sono contrario, Mariano... infatti se si vuole allevarle bisogna cercare di farlo al meglio, cioè con l'obbiettivo di riprodurle, e quindi solo in seguito eventualmente diffonderle. Basterebbe prelevarne anche poche o pochissime, e da quelle partire...
Anche per questo però raccomando sempre di prendere nota con cura di tutti gli elementi locali, dall'altitudine, all'esposizione, tipo di substrato, piante locali... e prima di accogliere qualsiasi specie (anche già allevata da altri e nata captiva) occorre documentarsi quanto più possibile.
Ma il forum, (e un eventuale sito dedicato) serve -fra l'altro- proprio a questo!
...Ma non dobbiamo dar retta alla "zoofilia" (come nel link che ci dette Simona), di chi invoca tutela di habitat e specie, e poi sterminerebbe con freddezza tutte le nutrie, perché "devastano le sponde e sterminano gli uccelli acquatici!"
(...e infatti in sud america dove le Nutrie "assassine" son di casa, ci vivono almeno 50 volte più specie di uccelli -acquatici e non- di quante non ne abbiamo qua, chissà perché!), aggiungendo poi che "..una folaga vale di più di una nutria!"... infatti, come "preda venatoria" di sicuro sarà più "pregiata"...
Non voglio esprimere giudizi, per carità...
ma temo che il solo "torto" di noi allevatori (o che proviamo a esserlo), per il quale siamo tanto malvisti e odiati, neanche fossimo degli attila, sembra che in fondo sia proprio questo: il fatto di preferire la Vita (e la sua conservazione), alla morte, alla predazione!Riguardo al meraviglioso mondo delle chiocciole, è senz'altro un peccato, che delle 400 e più specie terrestri presenti solo in italia, oltre il 90% sia "sconosciuto" in pratica, perché regionalmente localizzato...
e spesso non per incompatibilità climatiche: le Helix lucorum emiliane che allevo dallo scorso giugno hanno svernato benissimo, ora spero che si riproducano!
Ma è un peccato che la maggior parte degli appassionati non possa "vivere di persona" il contatto con questa Varietà, limitandosi al massimo a conoscerle astrattamente da testi o dal web...
e anche chi vive in una data regione, spesso incontra per puro caso molte delle specie che ne sono tipiche!
Bisogna pensare che anche tutte le specie "domestiche", come ormai possiamo considerare le Achatina fulica, originano sempre da antenati selvatici... bisogna sì, sempre astenersi dal raccogliere specie cui sappiamo di non poter offrire, per una ragione o per l'altra, le necessarie condizioni ambientali, destinandola a sofferenze e morte sicura. Non si deve agire scriteriatamente, ma sempre con quanta più possibile cognizione di causa.
Non dovremmo però neanche spingersi ad "antropomorfizzare", come con l'argomento della "prigionia" che spesso si sente usare contro allevatori, di qualunque genere essi siano: per la maggior parte delle specie di Chiocciole, l'ambiente vitale è rappresentato da spazi umidi angusti e bui sotto cortecce o manti di foglie marce, che non sarebbbero paragonabili (se volessimo accettare paragoni antropomorfici come la "prigionia"), nemmeno alla peggiore cella di rigore medievale! Eppure quello per loro è l'habitat ideale
... Soffrirebbero invece, forse, se le "liberassimo" in un bel prato aperto, soleggiato, fiorito.... "bonificato", asettico e sterile
, con le panchine, gli alberi "potati ad arte", i vialettini di ghiaia e tante altre scempiaggini che soddisfano i gusti del grande pubblico!
(E' questo il concetto di "area verde/fruizione natura" che dovremmo ripudiare...)
Oggettivamente, quello che dobbiamo valutare (da un punto di vista "zoo-etico"), è soltanto se possiamo, o meno, ricreare condizioni micro-ambientali simili a quelle di origine della specie (anche perché altrimenti l'animale presto soccomberebbe, e noi falliremmo nel nostro scopo di allevatori/propagatori...)
Mentre continua, e sempre e ovunque continuerà la pratica malsana di "bonificare" aree (insetticidi, diserbanti, sterri ecce ecc, e muoiono a miliardi e miliardi chiocciole e altri invertebrati, anche con una semplice falciatura/mietitura), o di "raccogliere" le chiocciole in quantità mostruose a futile scopo "culinario" come tanti fanno in autunno, convinciamoci, non solo della "non - dannosità" di raccoglierne
solo alcuni esemplari e una tantum, per allevarli=farli vivere e non già per "cucinarli", ma anche del beneficio che la Specie può trarre -se le cose son fatte come si deve- dalla sua tutela/conservazione ex situ...
E la "soddisfazione" data da una chiocciola viva e sana, che se arriva a riprodursi nel nostro terrario ciò è anche grazie alle nostre cure e attenzioni, è qualcosa di infinitamente più duraturo della "soddisfazione"(?) della "chiocciola-cibo", -tanto effimera, oltre assai primitiva-, qualcosa di immensamente più "intelligente" e costruttivo (e forse per questo, ancora così poco capito....!)Ciascuno potrebbe iniziare con quelle più tipiche della propria area, (documentarne con cura località ecc in modo da avere un riscontro per eventuali studi genetici futuri), allevarle e riprodurle, e in futuro averne così anche da diffondere... Oltretutto questa sarebbe una strategia "attiva" di "conservazione", (anche contro gli "scempi legalizzati" che dicevo, e che son di gran lunga i più dannosi!!
); e non solo conservazione di Specie, ma anche di specifiche popolazioni locali (che possono avere caratteristiche genetiche diverse da una regione all'altra, anche nell'ambito di una stessa Specie); e infatti, altra mia raccomandazione sarebbe quella di mantenere sempre una sorta di "pedigree", un "albero genealogico" delle chiocciole allevate, da chi sono state ottenute, Regione/areale di provenienza, accoppiamenti specifici ecc ecc... Questo potrebbe rivelarsi utile anche per fornire futuri campioni specifici di DNA a genetisti, eventualmente interessati allo studio delle popolazioni di molluschi.
(Per inciso, raccomando di farlo anche per le nostre Acha, in modo da poter "ricostruire" la genealogia, e così magari interpretare eventuali mutazioni di tutte le chiocciole che alleviamo).
Se ben fatta, un'iniziativa del genere potrebbe negli anni evolvere (solo se con la collaborazione di molte persone, ovviamente), in una "Banca del genoma gasteropode", risultato concreto e di sicuro non disprezzabile!
Solo l'allevamento, poi, permetterebbe alcuni studi approfonditi, oltre che (incruenti)"esperimenti" genetici: ad esempio, sto dall'anno scorso allevando coppie di specie locali (perlopiù raccolte in giardino, o aiuole spartitraffico), con caratteristiche della conchiglia "devianti", su questo o quel parametro... nessuno ha saputo dirmi se/quanto queste variazioni siano ereditarie, né cosa significhino: accoppiando esemplari con lo stesso tipo di variazione (e in futuro anche variazioni diverse), potrò valutare i caratteri della progenie in rapporto ai genitori... se restassero "libere" e con accoppiamenti a caso, invece, non ne sapremmo mai nulla...
(Ecco per inciso, uno degli "studi", semplici ma del tutto "inediti", che chiunque di noi potrebbe effettuare!)
Infine, come esistono specie "domestiche e ornamentali" di Polli (checché se ne possa dire, sempre infinitamente meglio dei poveretti "da carne"!!!
), di Carasssi, di Guppy, di moltissime altre specie... perché non tentare la "selezione" (come sto facendo, se riesce) di una "Eobania vermiculata conica", ad esempio? E anche se non riesce, avremo almeno "imparato" che questa specifica mutazione è nel "fenotipo", che non si trasmette alla discendenza...
nessuno può dirlo però senza questo riscontro!
Ma ognuno potrebbe fare la parte che preferisce, in un eventuale "Progetto Gasteropodi"; tu Mariano puoi sempre fornire informazioni e dati utilissimi dall'osservazione attenta
; e questo, anche senza "allevare" nessuna specie, se non te la senti per tue ragioni di sensibilità personale!