Anomalie e Polimorfismi in Eobania vermiculata, (fabrizio3)

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view post Posted on 13/5/2008, 13:01     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)
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Anomalie e Polimorfismi in Eobania vermiculata

Eobania vermiculata è una delle più diffuse e conosciute chiocciole nelle zone litoranee d'italia, dove spesso risulta la specie di gran lunga più abbondante quanto a biomassa, e anche una delle più facili da notare, date le dimensioni e la livrea variabile e spesso riccamente elaborata.
Questa immagine rappresenta i tre principali profili un esemplare "classico", e più un basso un gruppetto misto rappresentativo delle popolazioni locali

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Qui, alcuni soggetti giovanili
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Quasi però a compensare l'uniformità - monotonia faunistica che questa sua locale dominanza ecologica comporta, la specie si presenta nello stesso luogo in una vasta gamma di varianti cromatiche e morfologiche, da interpretarsi come "polimorfismi", ossia come variazioni casuali all'interno di una singola specie-razza-popolazione, piuttosto che come "razze" o sottospecie autonome - Non credo che in realtà questa ulteriore transizione sia loro preclusa a priori, semplicemente accade che la "promiscuità" comporti accoppiamenti casuali fra i diversi "morfi", e quindi la continua circolazione e ricombinazione di tutte le possibili tipologie morfologiche all'interno del pool genetico della popolazione. Se però un gruppo di esemplari, caratterizzati dalla presenza preponderante di certe varianti genetiche (responsabili fra l'altro di peculiari caratteristiche morfologiche) finisse accidentalmente per trovarsi geograficamente isolata, non dubito che quei tratti potrebbero allora stabilizzarsi, fissarsi nella progenie e magari accentuarsi; se per caso dovesse restare isolata in un'area circoscritta, una popolazione caratterizzata da un'alta frequenza di esemplari melanici, ad esempio, o "dolicomorfi" (=allungati), il tratto "deviante" potrebbe finire per diventare la norma nell'arco di poche generazioni, dando eventualmente origine ad una nuova razza--->sottospecie--->Specie, contraddistinta proprio da queste "nuove" caratteristiche
Lo stesso risultato si può però sperimentalmente ottenere -tempi permettendo- anche attraverso l'allevamento e l'accoppiamento selettivo, protratto per più generazioni; ed è proprio quanto sto accingendomi a tentare con alcune interessanti tipologie di Eobania reperite localmente negli ultimi mesi; ma il primo passo di questa operazione consiste nel determinare quali sono le variazioni più notevoli e nel definirle, in tal modo da poter poi anche interpretare gli eventuali risultati
Le variazioni che è possibile prendere in considerazione, riguarderebbero in realtà tutti gli aspetti della biologia di questi Gasteropodi (ad es i diversi range di temperatura a cui differenti esemplari sono attivi, le diverse preferenze alimentari, o quelle riguardanti la scelta di un tipo di substrato piuttosto che un altro, ecc ecc Ma qui, per ora mi limito alle varianti "morfologiche", le più evidenti e le più facili da riconoscere, oltre che da "misurare"; e in particolare, mi limiterò intanto alla sagoma esterna della conchiglia, tralasciando la forma e le dimensioni dello stoma (imboccatura), pure molto variabili, come già si vedrà nelle seguenti immagini, e meritevoli di specifiche attenzioni (è comunque importante tener conto del contorno dello stoma, che solo se "rigirato all'esterno" indica con certezza un esemplare adulto; le osservazioni morfologiche fatte su esemplari "immaturi" -con stoma tagliente- sono poco attendibili, perché questi potrebbero mutare forma abbastanza radicalmente nel corso della crescita, o non presentare ancora caratteri particolari e interessanti, destinati magari a emergere ed evidenziarsi verso il termine dell'accrescimento)

Fra le varianti che ho finora avuto modo di osservare e raccogliere, penso di potere provvisoriamente definire i suguenti tipi morfologici, cui per comodità futura assegno delle sigle - acronimi:


1) A (Appiattita): più depressa della forma "ordinaria", con apice della conchiglia molto basso rispetto all'estremità superiore dello stoma (=imboccatura della conchiglia); il penultimo giro è "piatto", e la transizione tra questo e l'ultimo è continua, "liscia" In questa tipologia, purtroppo rara, ho osservato colorazioni interessanti (come la quasi-melanica) e decorazioni molto fini e intricate (le due foto superiori appartengono allo stesso esemplare)

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2) D (Duplicata): in quest'area (costiera Lazio nord) è questa la varizione morfologica di gran lunga più frequente, riscontrabile pressappoco nel 20% degli esemplari adulti; esiste una "discontinuità" più o meno marcata fra l'ultimo giro (cioè quello dove si apre lo stoma, l'imboccatura della conchiglia) e gli altri precedenti; ciò potrebbe essere dovuto ad un'interruzione-ripresa dell'accrescimento, o a un'alterazione stagionale del suo ritmo che ne turba gli effetti, ma allora penso che dovrebbe risultare molto più frequente nella stessa popolazione, con tutti gli individui soggetti alle medesime vicende climatiche; anche qui, sarà solo attraverso accoppiamenti selettivi (se avrò spazio disponibile!) che si potrà accertare se la causa è effettivamente genetica

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3) CT (Cilindroide-telescopico): simile al precedente, anche qui esiste un netto dislivello tra ultimo e penultimo giro (i due più "bassi"), ma dal penultimo all'apice della conchiglia si osserva un netto appiattimento; più o meno in tutte le giovanissime Eobania i primissimi giri si sviluppano quasi "in piano"; in questa forma, in pratica, è come se si sviluppassero (quasi) su un piano tutti i giri, tranne l'ultimo (in parte anche il penultimo) che a maturazione si "separa"; è un po' come se il carattere della maturità, dato dal leggero discostarsi dei giri, comparisse solo all'ultimo stadio di crescita- Ho trovato solo due esemplari di questa tipologia, che ho già segregato per farli accoppiare; notare come, dopo i primi giri "orizzontali", il profilo della conchiglia sembri improvvisamente "precipitare"

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4) BB (Bolloso-bombato): in genere la conchiglia tende a essere più "alta" rispetto al tipo normale, i giri sono tutti proporzionalmente e regolarmente discosti l'uno dall'altro, così che l'apice viene a trovarsi più in alto; il profilo esterno dei giri è più o meno convesso, in particolare quello del penultimo giro, come si osserva in questo esemplare, particolarmente bello

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La stessa bombatura dei giri si osserva però anche in questi esemplari chiari, tendenzialmente depressi (BBD)

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5) Cn (Conico): Quanto a profilo, anche molte delle forme "bollose" sopradette si avvicinano alla sagoma di un cono; ma voglio riservare questa apposita definizione tipologica, "Conico", a quegli esemplari in cui il profilo dei giri è più o meno lineare, non convesso (e quindi non è "bollosa" la risultante sagoma)

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in genere questo tipo si sovrappone alla tipologia che segue,
6) S (Scalare): profilo grosso modo ancora inscrivibile in un cono, ma esistono delle piccole discontinuità "a scalino" fra un giro e l'altro, che dànno alla conchiglia un profilo caratteristico ed elegante; non sono rarissimi, gli esemplari in cui l'effetto - scalare è limitato all'ultimo-penultimo, e al penultimo-terzultimo giro; ma gli esemplari in cui la serie sia completa, dal primo all'ultimo giro (umbone compreso), sono decisamente eccezionali, come questo, reperito finora come esemplare unico, che mostro sotto varie angolazioni. il labbro della conchiglia era parzialmente sbreccato, ma come si può vedere nella foto in basso a destra, si è rimarginato perfettamente (nel giro di circa 20 giorni); inoltre, si presenta ripiegato all'infuori, ciò che indica un esemplare (fortunatamente!) già adulto, sebbene di taglia molto piccola, altra caratteristica particolare questa, che non so se e quanto sia in correlazione con questa tipologia morfologica


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E questa sotto, è una "scalare - conica bassa" (SCB), con caratteristiche simili (anche se attenuate) ma conchiglia più "bassa"; penso di farla accoppiare con la precedente, perché -sebbene purtroppo non altrettanto "slanciata", né "scalarizzata"-, possiede una struttura abbastanza simile, quella che di più le si approssima, rispetto a tutte quelle che ho potuto trovare finora.

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7) CP (Conico-parabolico): i profili laterali non sono retti, ma si incurvano seguendo approssimativamente due archi di parabola; questo tipo di morfologia può avvicinarsi a un profilo "globoso", come nell'esemplare a sinistra.

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Naturalmente tutte queste tipologie sono quantitativamente variabili, e in larga parte anche compatibili e sovrapponibili; così potremmo avere un tipo "scalare- bolloso" (SB), se le convessità dei giri sono abbastanza strette da ravvicinare il profilo a quello dei tipi scalari più propriamente "angolosi"; ne sono un esempio questi due interessanti esemplari, pressoché identici e curiosamente reperiti nello stesso momento, a pochi decimetri di distanza l'uno dall'altro; sono già stati segregati anche loro, sperando in un accoppiamento

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C'è anche questo bellissimo "scalare - appiattito" (SA), per il quale sto ancora cercando un soggetto ideale per un accoppiamento selettivo

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Oppure queste "Conico-parabolica-telescopica" (CPT), in cui lo "scollamento" fra le spire si verifica a partire dal terzultimo giro, come indicato dalla freccia; è anche da notare -nell'esemplare di destra- la perdita di "parallelismo" del piano di questa spira, che risulta inclinata rispetto alle due sottostanti

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"Cr" (Carenata) - Ho trovato finora solo un esemplare, purtroppo, che presenti questa interessantissima "carenatura" in rilievo sull'ultimo giro, mai da me osservata in nessun altro soggetto di questa specie

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per accoppiarlo, ho scelto quest'altro esemplare, in cui una esilissima traccia di carenatura è visibile, ma nonostante l'apparenza della foto essa è appena percepibile al tatto, quanto a rilievo; ma meglio che niente, e poi il carattere potrebbe sempre ricomparire alla seconda generazione... Sarebbero davvero bellissime, delle Eobania con una "carenatura" sviluppata ed estesa!

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(Esistono specie, come le piccola nostrane Hygromia cinctella (sotto a destra) o Trochoidea elegans (a sinistra), in cui una simile "carenatura" dell'ultimo giro, sebbene non "cordonata" o in rilievo, è caratteristica normale della specie)

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"Angolata" (Ang); ne ho ritrovato un solo esemplare, e la caratteristica è anche poco definita; ma dalla foto, e dal confronto con un soggetto simile ma "normale", si notano, segnati dalle freccine, degli accenni di "cuspidi" che interrompono la continuità della spirale; un accentuamento di questo carattere, produrrebbe una sagoma "angolata", grosso modo poligonale-spirale... se solo si riuscisse a riprodurla e selezionarla, come vivamente spero!

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Anche nell'altro esemplare di confronto c'è un minimo accenno di tre simili cuspidi, segnate dalle freccine gialle; ma sono davvero trascurabili, e la più evidente delle tre mi pare anzi più che altro dovuta a un "effetto ottico", a comparare con l'esemplare reale ...
Notiamo anche, nel "normale", come il labbro e l'apertura della conchiglia "sporgano" più nettamente verso l'esterno, mentre nel soggetto anomalo il labbro e l'ultimo giro in generale, appaiono come "rientrati", molto più appressati cioè al giro più interno
La "norma", nell'esemplare adulto (questi lo sono entrambi), sarebbe la sporgenza dell'apertura verso l'esterno, un carattere che può essere anche questo più o meno "variabile"; chiamerò "APOSTOMATICHE" le conchiglie in cui l'apertura è PARTICOLARMENTE allontanata dalla spira ( da "apò" = "lontano, via da", e "stoma" = bocca); chiamerò invece PROSOSTOMATICHE (pros= presso, vicino a), quelle variazioni di forma (come anche questa angolata), in cui l'imboccatura è particolarmente "ravvicinata" alla spira
Sono generalmente "Prosostomatiche" anche le "CT", Cilindrico-telescopiche (vedi sopra), e in generale tutte quelle sviluppate in altezza (coniche, ecc), tendono ad avere l'apertura più "stretta" e ravvicinata alla spira

Qui sotto, un particolarissimo esemplare (purtroppo caduto a terra, rotta la conchiglia e morto dopo una settimana), di un soggetto "CT", cilindrico-telescopico, in cui la "telescopìa", cioè lo "sfilamento" della spira, come se si allungasse un vecchio telescopio, è particolarmente evidente, anche se riguarda solo la separazione fra l'ultimo e il penultimo giro; la pallina rossa indica il punto in cui l'orlo dell'imboccatura avrebbe più o meno dovuto trovarsi, se si fosse trattato di una "conica"; mentre il segmento blu indica la misura della "rientranza" in questione, e si potrebbe calcolare un relativo coefficiente, dividendo questa lunghezza per la larghezza di base massima della conchiglia (indicata dalla linea arancione)
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(a sinistra è visibile la grossa frattura che ha condotto a morte la chiocciola; ma notare anche, nella stessa foto, la ristrettezza dello stoma, molto caratteristico)


-Ombelico

L'Ombelico è un carattere molto importante in Malacologia per distingure specie, o più spesso addirittura Generi; nelle Achatinidae, per esempio, l'ombelico "aperto" (si parla anche di "columella non troncata") distinguerebbe -condizionale, perché purtroppo non le ho mai osservate dal vivo- il Genere Limicolaria, dagli altri della stessa Famiglia (Achatina, Archachatina ecc, che lo hanno chiuso); eccezionalmente Achatina fulgurata(?) avrebbe questa caratteristica, ma interessante è anche il fatto che essa possa comparire, come anomalia nota, anche in Achatina fulica, come nel caso di questo bellissimo esemplare di Kevin Davies http://supersnails.proboards76.com/index.c...99795921&page=1 , in cui è evidente l'alterazione di tutta la struttura della conchiglia; Kevin parla di Lissachatina fulica umbilicata, ma non è sicuro che questa sia ufficialmente riconosciuta come sottospecie; mi ha assicurato comunque che la farà accoppiare e farà attenzione ai caratteri della discendenza

In Eobania vermiculata, di regola l'ombelico è chiuso; può spesso presentarsi aperto in esemplari giovanissimi, ma questa apertura può anche eccezionalmente persistere in esemplari adulti (subadulti?); vediamo qui a confronto una Eobania "ombelicata", con un esemplare di aspetto abbastanza simile, ma "normale" per l'ombelico "chiuso"
In basso a destra, l'esempio di una Specie (Cernuella cisalpina, Fam Hygromiidae), in cui l' "ombelico aperto" è caratteristica normale della specie

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Ed ecco altre Eobania subadulte, con ombelico più o meno evidente

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Trattandosi di un carattere tanto "importante" tassonomicamente, al punto che se ne fa un elemento chiave per distingure specie e generi, credo che valga la pena accoppiare Eobania che ne sono provviste, cercando così anche di capire se e in quale misura è ereditabile, se è "dominante" o recessivo (accoppiando con soggetti "normali"), e soprattutto se si accompagna con altre caratteristiche "devianti", che possano cioè allontanare la popolazione che ne è provvista, dal tipo consueto della Specie
Terrò in osservazione questi esemplari, è possibile che l'ombelico si chiuda a fine accrescimento, e oltretutto l'esemplare in basso a destra (già molto interessante per la forma conico-duplicata), presenta un'evidente frattura dell'ultima porzione della spira più bassa, è possibile che sia stata questa perdita di parte di guscio a lasciare successivamente di nuovo aperto l'ombelico; la conchiglia si riparerà nel corso della crescita, e vedremo allora cosa succederà...

Per concludere questa prima panoramica, un eloquente esempio di due soggetti "estremi opposti" a confronto

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Articolo e foto realizzate da: fabrizio3

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Edited by Andrea&Emy - 7/6/2008, 14:51
 
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