Ciao Fabrizio,ti rispondo sui vari argomenti.
- Cantareus:
Sono daccordo con quanto dici,e se la Chiocciola sopravviverà le fornirò sistemazione adeguata ed anche una compagna per potersi riprodurre : )
(A proposito di compagne,ho scritto giorni fa a Landsnails per conoscere l'eventuale futura disponibilità di Chiocciole Acavus,ma non ho avuto risposta (era una email informativa comunque,non ero pronto all'acquisto)).
- Passaggio alla cattività inteso come colonizzazione di un nuovo Habitat:
Tutto ciò che hai scritto su questo argomento (Antroposfera-NeoHabitat/Hopeful Predation) lo trovo molto chiaro ed eloquente,e obbiettivamente ed eticamente condivisibile al 100%.
- Carne:
Ci rifletto da qualche anno ma non sono giunto a conclusioni assolute.
Premesso che considero Certo e Rinnovabile solo ciò che ci viene fornito dalla Natura attraverso il minor numero di passaggi intermedi,e che quindi sono contrario agli allevamenti intensivi di qualsiasi genere,non sono però certo del fatto che un essere umano in condizioni di equilibrio psicofisico sia inadeguato al consumo di carne e all'uccisione di animali a scopo alimentare.
Ma non sono certo neanche del contrario,o per meglio dire,credo sia una cosa soggettiva che andrebbe verificata concretamente in ogni individuo.
Le circostanze,la cultura,l'etica,i sentimenti,e l'ambiente naturale influenzano il risultato in questa attitudine,e poichè sono tutti fattori relativi (mutevoli) e non assoluti,non sono potuto giungere a conclusioni assolute.
Pur considerando attualmente Certo e Rinnovabile soltanto ciò che la Natura ci fornisce “di prima mano”,sono favorevole ad una scienza e ad una tecnologia “pulita e rinnovabile” (quindi alla manipolazione della Natura) in qualsiasi campo ”sociale”. Ma solo se pulita e rinnovabile.
- Cani:
Su questo argomento credo di avere un punto di vista mediano tra il pathos degli animalisti romantici e l'aridità degli “Accademici”.
Tutti i cani hanno una componente “spirituale/emotiva” che secondo me è ciò che principalmente consente la realizzazione di quello che tu definisci “Rapporto con l'Altro Biologico”,ma a questa componente comune si affiancano le caratteristiche psicofisiche uniche di ogni cane,che ugualmente contribuiscono a quel rapporto e lo arricchiscono e lo caratterizzano.
A livello psicofisico,
generalmente,un cane di razza (selezionato per la lotta o per la caccia grossa,o per il traino,o per il soccorso,o per la difesa personale,ecc..) rispetto ad un generico meticcio,presenta metaforicamente la stessa differenza che c'è tra un'auto sportiva/fuoristrada e un' utilitaria.
Le caratteristiche psico-fisiche convivono con la componente “spirituale”,e credo si debba dare il giusto peso ad entrambe.
Gli “Accademici” probabilmente considerano solo la componente psico-fisica,ma molti animalisti (in buona fede) considerano soltanto (o quasi soltanto) la componente “spirituale”. Io credo che nessuna delle due componenti prevalga sull'altra,e per questo motivo,qualsiasi razza selezionata per avere caratteristiche psicofisiche specialistiche,dovrebbe secondo me essere posseduta da chi ha esperienza,competenza,e passione per quelle caratteristiche,così come secondo me un'auto specialistica dovrebbe rivolgersi a chi ha le competenze per gestirla correttamente.
La Natura ha creato gli animali,ma non ha creato le razze di cani,che sono state create dall'uomo e di cui quindi a mio parere l'uomo ne ha la primaria responsabilità.
Ricordo che ancora forse fino ai primi anni 90 i proprietari di cani di razze specialistiche erano tendenzialmente appassionati competenti e responsabili,ed anche allora ovviamente c'erano accoppiamenti cane-padrone o veicolo-proprietario non molto adeguati,ma credo meno che oggi. Oggi c'è una sorta di tendenza liberalizzante/deresponsabilizzante che seppur affascinante e interessante a livello filosofico,ha delle ovvie conseguenze negative/destabilizzanti,quantomeno nella fase attuale.
Agli inizi credo che i cani fossero tendenzialmente soltanto pastori e guardiani (o tuttofare/generici),poi sono state create razze sempre più specializzate,che però non vengono gestite sempre con criterio.
Le razze specializzate possono essere “vissute” anche come generici cani da compagnia,perchè dotate anche loro (esattamente nella stessa quantità e qualità) di quella componente spirituale che hanno tutti gli altri cani,ma ovviamente bisogna tener conto delle loro caratteristiche psicofisiche,così come possiamo utilizzare un'auto sportiva/fuoristrada anche per spostamenti quotidiani,se guidate con competenza e consapevolezza.
La genetica di un cane riguarda tutto il suo essere (ossa,muscoli,sensi,psiche) ed è ciò che poi lo caratterizzerà,unitamente alla sua componente spirituale.
Anche tra gli esseri umani abbiamo tante tipologie ed attitudini,seppur non frutto di una selezione genetica mirata come nei cani,e quando avviene qualche “tragedia” umana,spesso l'attribuizione delle cause è anche in questo caso,o eccessivamente "accademica",o eccessivamente “sentimentale”.
Quindi Fabrizio in sintesi,io credo che ogni cane è si primariamente un amico e un compagno,come tu giustamente sottolinei,ma è anche,soprattutto se parliamo di razze molto specializzate,portatore di caratteristiche psicofisiche di cui tener conto ai fini di una gestione responsabile e positiva,che dia benessere sia al cane sia agli umani.