Coralliophila Meyendorffii

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fabrizio3
view post Posted on 27/3/2008, 18:41 by: fabrizio3     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)
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Citazione:
"Ho notato che lo sviluppo della "proboscide" è avvenuto anche in alcuni gasteropodi d'acqua dolce, come la mia tanto desiderata Anentome helena...questo è un gasteropode esclusivamente carnivoro (venduta spesso come rimedio contro le "lumachine infestanti")...che sia la soluzione "naturale" per i gasteropodi "carnivori"?"

Non ho abbastanza elementi, ma in genere è la "radula", quella che varia in corrispondenza di scelte alimentari; i Prosobranchi più evoluti (cioè l'Ordine Neogastropoda, con famiglie come Muricidae, Buccinidae, Volutidae, Conidae ecc ecc), sono generalmente carnivori-predatori, e la radula è di tipo "rachiglosso", con una fila di grossi denti centrali atti a incidere e lacerare la carne... poi ci sono eccezioni, e le stesse Coralliophilae, pur essendo dei "Muricidae", non hanno neppure più la radula... ma la "proboscide" si è allungata, per agevolare il raggiungimento di parti sempre più "interne" dell'attiniario parassitato, fino a raggiungere lo "stomodeo", cioè la cavità digestiva dalla quale (solo le Coralliophilae che vivono su Sclerattinie, Madreporari) succhiano direttamente i fluidi degli alimenti già digeriti dallo Cnidario, comportandosi così più come un "verme solitario" o altra Tenia, che non come una Zanzara o una Sanguisuga (come invece fanno le conspecifiche che vivono su "vere" Attinie, per intenderci...)
E' piuttosto sorprendente, che una stessa specie possa alimentarsi "indifferentemente"(?) in due modi tanto diversi!
Una "proboscide" (o "tromba") particolarmente lunga si trova ad esempio nelle Mitridae, gasteropodi marini, carnivori, ma purtroppo ignoro quale sia la loro "specializzazione" alimentare, per poter fare confronti... Nel caso di Anentome helena, di sicuro una proboscide lunga la agevola nell'aggirare l'ostacolo della conchiglia delle sue prede, riuscendo più facilmente a colpirle; potrebbe anche avere(???) una qualche secrezione velenosa per ucciderle o paralizzarle, come i Conus... Un'altra famiglia con "proboscidi allungate" che mi viene in mente, sono le bellissime Harpa (sempre dei Neogastropoda), che addirittura predano grossi granchi (del genere Calappa, i "granchi melograno"), avvolgendoli in un mantello di muco e sabbia che subito indurisce come un cemento; poi, grazie alla lunga "tromba", perforano con calma tanto lo spessore del "cemento", quanto il carapace del granchio, prendendo quindi a rasparne via i tessuti. Poi hanno proboscide più o meno allungata, per ragioni analoghe, altre Famiglie di Gasteropodi parassiti, come Epitoniidae, o Capulidae (strani gasteropodi a forma di siapka -berretto ungherese, parassiti su Bivalvi)

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alcune Harpa (a sinistra), e Mitridae

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Capulus hungaricus, Mediterraneo



Citazione:
"Quindi si troverà sempre 1 femmina e + maschi?
E se la femmina dovesse per qualche motivo perire, un maschio la sostituirà (metamorfando)?"


Non lo so, ma è molto probabile che accada proprio così, anche perché si tratta di sistemi di regolazione "omeostatici", se muore la femmina scompare anche la secrezione ormonale che impedisce la metamorfosi di altri maschi, così il più "pronto" fra questi inizierà a maetamorfosare e a liberare quell'ormone "di controllo", che a quel punto impedirà ad altri maschi più "lenti" di fare altrettanto. Però ripeto, questo è solo il "modello" di ciò che accade in altri Molluschi coloniali con "femmine impo-sex", come Ostriche e Calyptraeae; ma in realtà ignoro se questo sia lo stato di cose anche per Coralliophila, lo ritengo probabile, anche perché esiste (documentato) un simile "imposex" almeno in un altro genere di Muricidae, anche abbastanza affine.
E' poi curioso, che una situazione simile esista anche in in organismi completamente diversi, gli Amphiprion, accomunati però dal fatto di vivere anch'essi in simbiosi con le Attinie! Anche per loro, la femmina cresce di più e diventa "dominante", ma se muore, il maschio si "trasforma" a sua volta in femmina (almeno per quanto ho letto), ed evidentemente poi "recluterà" un nuovo piccolo maschio di passaggio. Non so se ci sia qualche profonda ragione adattativa comune, oppure addirittura sia l'Attinia a "condizionare" a sua volta tutto il fenomeno, attraverso feromoni o altri "messaggeri chimici" che ancora non conosciamo... potrebbe anche esserci qualche "gene migrante" che le Attinie nel corso del tempo hanno finito per "inserire" nel genoma dei loro ospiti, modificandone caratteristiche e comportamento, non sarebbe un caso unico.....

Citazione:
"Qui sarebbe veramente interessante tentare lo spostamento di un gasteropode da un tipo di "preda" all'altro per vedere se "imparerebbe" a nutrirsi del nuovo "malcapitato"...ma bisognerebbe capire per prima cosa se questa cosa avviene in natura...
Si potrebbe anche capire se il gasteropode preferisce l'uno o l'altro "alimento", avendo al possibilità di tenere entrambe gli "alimenti" nella stessa vasca..."


Sì, infatti sarebbe senz'altro un "esperimento" interessante! Da quello che ho letto, in Natura si trovano solo o sull'uno, o sull'altro, non si è mai osservato (né cercato, credo), se possono spontaneamente "migrare" e con quali ripercussioni sul loro "fenotipo"; si è solo "constatato" che le popolazioni variano d'aspetto a seconda del tipo di ospite-alimento su cui vivono, e si è poi accertato che queste variazioni sono solo "fenotipiche", esteriori e "acquisite", e non corrisponderebbero a sostanziali variazioni nel genoma.... Ovviamente allevarle in acquario, in un ambiente "controllato", permetterebbe proprio quello che in Natura è intrinsecamente impossibile, cioè la pianificazione di un vero e proprio "esperimento": che potrebbe consistere, come suggerisci tu, nell'offrire loro una "scelta" in un ambiente confinato e ridotto, e osservare quindi le "preferenze"; oppure nel "trasferire", in vari stadii di accrescimento, degli esemplari dall'una all'altra fonte di cibo; non morirebbero di certo, ma si potrebbe constatare se/e in quale misura il loro "fenotipo" è reversibile, cioè se possono "cambiare aspetto" di nuovo, e fino a che età.

In realtà, io sostengo da sempre -e non solo io!- che la vera "Scienza" è proprio nella "Sperimentazione", da non intendere necessariamente in senso cruento, né tantomeno "crudele"; dalla semplice osservazione in "Natura" si può al massimo "osservare" e redigere un elenco di "fenomeni", così come essi spontaneamente si presentano (e gran parte delle "Scienze Biologiche" oggi si sta purtroppo riducendo a questo); ma la Scienza è nel porre quesiti, e nel trovare risposte a "domande" del tipo "...e se fosse così, cosa accadrebbe?", è così che ad esempio per conoscere davvero la struttura profonda della "materia", quella di cui siamo fatti e circondati, occorre ricreare delle condizioni "altamente inusuali", (come negli acceleratori di particelle), e interpretare le "risposte" sempre nuove e diverse (e soprattutto, altrimenti "inedite") che il Sistema di volta in volta fornisce... Senza bisogno delle condizioni "estreme" della Fisica delle Alte Energie, anche in Biologia si dovrebbero comunque elaborare "strategie" analoghe. E anche senza volerlo, già il più semplice "acquario", in quanto crea relazioni "inedite", può offrire sollecitazioni e risposte "nuove", perciò contenere potenzialmente più "Scienza" di anni e anni di sola osservazione in habitat (che pure è premessa necessaria, anche per avere una possibilità di "riferimento e confronto")


Citazione:
"Mi sorge una domanda forse stupida: ma la medusa non scappa? o meglio...come fà un gasteropode (animale lento per eccellenza) a "raggiungere" la medusa?"


Più esattamente, le Janthina si nutrono di Physalia, le "caravelle portoghesi", che sono "meduse" in senso improprio, sono più esattamente "Siphonophora" -colonie di "polipoidi" specializzati in funzioni differenti- http://it.wikipedia.org/wiki/Siphonophorae , credo che oggi siano addirittura considerate come "Classe" a sé fra gli Cnidari; si lasciano trasportare dalle correnti, non credo che possiedano mezzi di propulsione attiva, perciò i molluschi possono facilmente raggiungerle. (anche le janthina più che muoversi autonomamente, sono trascinate alla deriva sulla zattera galleggiante di bolle che secernono)
Si nutre di Physalia anche un altro Gasteropode completamente diverso, "Glaucus", http://it.wikipedia.org/wiki/Glaucus_atlanticus, un Opistobranco "limacciforme" senza conchiglia (nudibranchi-Aeolidaee), dal corpo appiattito blu-violetto e stranissimo perché le espansioni laterali del piede (o i "cerati"?) formano una sorta di pseudo-arti piatti, con estremità a forma di mani-dita e quasi prensili, da quanto ho visto sui documentari. Questo mollusco è capace quindi di nuoto "attivo", un po' come le (parzialmente affini) Aplysia, e perciò potrebbe predare altre specie di "meduse", anche se "mobili".

Edited by fabrizio3 - 28/3/2008, 00:21
 
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