Ecco, con grande ritardo (e con grande esitazione
), alcune immagini dei
Cyclophorus sp.(perdix?), arrivati dalla Germania (grazie ancora Msakko
)
Anzitutto, ne approfitto per far notare che, pur essendo una specie "terrestre", appartengono ai
Prosobranchia : una Sottoclasse di Gasteropodi nettamente distinta da quella dei "Polmonati", a cui appartengono le chiocciole terrestri più note (
Stylommatophora, più correttamente; è questa una classificazione "superata" sotto molti aspetti, ma in pratica ancora valida, a questo semplice livello di suddivisione).
In particolare, la famiglia
Cyclophoridae (di cui fanno parte varii generi tropicali, tra cui anche i
Rhiostoma), si trova collocata alla base della divergenza
Vetigastropoda/Caenogastropoda, e appartiene al primitivo "clade"
Architaenioglossa: che è lo stesso delle Ampullaria, a cui per alcuni versi i Cyclophorus superficialmente somigliano, infatti. Questo "clade" (="ramificazione" della Linea Evolutiva), comprende solo due Superfamiglie:
1)
Ampullarioidae, che include le due famiglie
Ampullariidae (
Ampullaria, Marisa ecc), e
Viviparidae (
Paludina, Viviparus, Thaia ecc); e
2)
Cyclophoroidae, che a sua volta comprende varie Famiglie che hanno tutte colonizzato la terraferma, pur conservando i caratteri da
Prosobranchi (ma non dimentichiamo che anche
Ampullaria già possiede un "polmone" accessorio, nb)
-Sembra addirittura che alcune specie di Cyclophorus abbiano conservato una "branchia" (più esattamente: uno "
ctenidium"), funzionale
, capace tuttavia di estrarre ossigeno dall'aria atmosferica! Questo però, è possibile solo se l'atmosfera è quasi satura di umidità, come quella dei sottoboschi delle foreste pluviali in cui vivono. Lo"ctenidium" si atrofizza via via, nelle Specie progressivamente più "evolute", lasciando solo delle piccole "increspature" all'interno della cavità palleale, mentre il resto della superficie della cavità stessa si vascolarizza, si fa progressivamente "polmone", rendendosi sempre più atta a estrarre ossigeno dall'aria.
Qui vediamo un esempio del "muso", molto diverso da quello dei
Polmonati. La bocca non si apre all'estremità anteriore del corpo, come nelle
Helix, Achatina ecc ecc; ma al termine di una piccola "proboscide" retrattile. Normalmente, la "suola" del piede si spinge più avanti della testa, al contrario che nei Polmonati.
La radula è di tipo "tenioglosso" (simile a quella di
Cypraeidae, Strombidae ecc ecc), ma in una variante più "primitiva", donde il nome del clade, "
Archi-taenioglossa". Anche Ampullaria possiede lo stesso tipo di radula.
In quest'altra immagine, vediamo come Cyclophorus già a prima vista dia molto "l'idea" generica di un Gasteropode marino, come
Turbo, Trochus,
Strombus.... oltre che Ampullaria. Si nota bene anche l'opercolo, che oltre alla funzione di chiusura ha anche quella di "appoggio" (come in molti Prosobranchi marini), sostenendo il peso del penultimo giro della conchiglia, senza che questo prema direttamente sui delicati tessuti del piede.
Qui si notano bene i tentacoli: ne hanno solo due, non quattro come i Polmonati. E importante anche notare che gli occhi, al contrario che nei Polmonati terrestri, non si trovano alle estremità dei tentacoli, ma alla loro base. Questo carattere "primitivo", tipico dei Prosobranchi, persiste ancora tuttavia nel gruppo di Polmonati più "arcaici", i
Basommatophora: come le
Lymnaeidae, le
Physidae, le
Planorbidae ecc ecc, i cui occhi similmente si trovano collocati alla base dei tentacoli, non sulla loro sommità come nei Polmonati terrestri.
Questi tentacoli sono sottili e mobilissimi, l'animale li fa oscillare continuamente (e con molta "eleganza", direi), in modo davvero simile alle Ampullaria: queste immagini sono riprese a pochi istanti l'una dall'altra, proprio per dare l'idea di questa grande mobilità. Non vorrei però che tutta questa attività fosse stimolata solo dalla vana ricerca di qualche particolare alimento, che non trovano...
Ecco una immagine della conchiglia chiusa, con l'opercolo. Il nome Cyclophorus vuol dire "portatore di ruota", proprio in riferimento a questo opercolo di forma circolare. In questo stato trascorrono gran parte della giornata, animandosi solo alla sera/notte. Anche la presenza/assenza di luce non sembra disturbarli o alterare i ritmi, come se avessero un "sincronismo" interno. Nel terrarietto, la temperatura oscilla tra i 25 e i 28-29C°, senza riscaldamenti aggiuntivi (per ora). Sembra che l'opercolo, unitamente a una conchiglia dalle pareti più solide e più pesante, li renda un po' più "impacciati" di quanto non siano Polmonati di simile taglia: spesso non riescono a raddrizzarsi, "capitombolano" con facilità inciampando sullo stesso opercolo, ladddove invece un Polmonato riuscirebbe a raddrizzarsi e rimettersi in posa corretta con molta facilità... Notai questo "impaccio" anche nelle
Pomatias elegans, anche loro "Prosobranchi" (meglio:
Caenogastropoda) terrestri, dotate di opercolo calcareo, anche se di famiglia distinta dai
Cyclophorus. (più "evoluta", nb)
-Sarebbe opportuno escogitare esperimenti atti a 'quantificare' tale diverso grado di mobilità sulla terraferma; e in seguito, anche a capire come questo parametro possa concretamente influire sul successo adattativo di una Specie.
-Ma resta il fatto che questi ''strani'' Gasteropodi non rappresentano, come numero di Specie (perdipiù di distribuzione più ristretta) che il 20% circa di tutte le specie di Gasteropodi terrestri!
Portare con sé un opercolo "permanente", ha per altro verso i suoi vantaggi: come quello di potersi "chiudere e riposare" in qualsiasi momento, senza dover ogni volta sprecare materiale ed energie per costruirsi un nuovo epifragma provvisorio
Questo esemplare si è avvicinato a un po' di "crema" di Spirulina (mista) che ho provveduto, insieme ad altri cibi (fra cui funghi porcini reidratati, crocchette "verdi" ecc) ...Purtroppo non lo ho visto mangiare... e tranne forse qualche possibile sforacchiatura su insalata e fettine di cetriolo, non vedo cosa/se mangino... e questo mi preoccupa moltissimo. Anche se, essendo arrivati al sito tedesco da oltre un mese, dovrebbero esser già morti tutti e da tempo, suppongo, se davvero non mangiassro nulla... forse brucano solo gli strati superficiali, anche di funghi/muffa (che infatti lascio parzialmente sviluppare), e traggono abbastanza nutrimento anche se non lo notiamo. Devo dire che sembrano anzi piuttosto "energici": un esemplare in particolare, il più piccolo, ieri faceva molto rumore smuovendo, con forza, lo strato di argilla espansa sul fondo in cui voleva interrarsi (è ancora là, spero che stia bene)
Vedendoli strisciare sulle pareti di plastica, si nota il movimento della radula, che pare voler "raschiare alimento dalla superficie... proprio come quando si osservano Ampullaria e simili strisciare sui vetri. Ma qui ancora non si sono sviluppate micro-alghe; e trattandosi di un terrario, per quanto chiuso e umidissimo, sarà più difficile che se ne sviluppino, rispetto a quanto accadrebbe sulle pareti di un acquario. Quella sarebbe penso la condizione ideale, ma....
Ho provato anche a bagnare nella birra alcune crocchette "verdi" per cani, ma non mi sembra ne siano affatto attirate... come del resto accade per tutte le altre mie chiocciole, che sembrano ignorare totalmente la birra. Anche questo è inspiegabile; sembra quasi che io abbia trasmesso loro la mia radicale e profonda avversione per gli alcolici! Non sarò affatto tranquillo comunque, finché non le vedrò davvero nutrirsi...
Quando le teneva Mauro mangiavano anche mela a fettine, ma non mi sembra di averlo notato qui da me... ho messo anche foglie/fiori sia freschi che marciti di una Campsis radicans ("Bignonia", comunemente) che ho in giardino, essendo specie presente nella loro flora; proverò anche altre specie botaniche locali, fra quelle che coltivo.
Sto iniziando a provare varie formule algali, anche se per ora resto preoccupato e incerto... vi informerò presto sui risultati , spero buoni ...
Edited by fabrizio3 - 27/7/2014, 01:09