figurati, sono contento di averti potuto offrire un supporto morale
Avevo intuito la tua preoccupazione, infatti... anche se, come già accennato, non potrai mai scongiurarlo al 100% neppure tenendone una da sola...
-In genere, lasciandole tutte insieme, questo processo di ''auto-selezione stocastico'' si compie da sé, senza chiamarci a penose e difficili scelte e selezioni di chi/cosa sacrificare; in genere lascio andare così, e del resto in natura soccomberebbero in modo anche più ''crudele''.
Te lo dico, solo per non lasciarti cogliere impreparata, nell'evenienza che tu possa trovare un giorno, comunque, delle uova ; che sarebbero poche, in ogni caso, trattandosi di autofecondazione.
Il tuo Jackie ha raggiunto una taglia ''normale'', tenendo poi conto che continuerà a crescere, via via rallentando, per tutta la vita.
Ora esiste questa ossessione per le taglie XXL, altro estremismo che sinceramente non condivido, e le cui pretese basi ''scientifiche'' sarebbero tutte da dimostrare.
1) Non è detto che sia qualcosa di ''genetico'' : un po' strano che su 100 sorelle ci siano 10 giganti di ''eccellente genetica'' e 50 nane /tarate/malate, no? - se hanno, come si suppone, una genetica assai simile essendo tutte sorelle, non dovrebbe esser così- e del resto, se accoppi due ''sorelle'' ti mettono in croce per il discorso della ''consanguineità'' ; ma allora, una delle due ipotesi smentirebbe l'altra, almeno a rigor di logica!
2) Anche se la causa fosse ''genetica'', e allora....? Non esistono forse taglie nane (e SANISSIME) di cani e di altri animali, dall'asinello sardo al coniglio nano?
Per inciso, la Mutazione che determina il nanismo, a carico del IGF-1, rende tutti questi organismi molto più resistenti al cancro e ai processi di invecchiamento / degenerativi in generale; non a caso, in genere cani di razze piccole, o meticci piccoli, sono più longevi di quelli di grossa taglia.
E vale anche per individui e popolazioni umane : di regola, soggetti umani di statura più piccola sono, proporzionalmente, più longevi di soggetti di statura elevata.
Prendendo un esempio di mutanti 'giganti'' appositamente selezionati, i
Melopsittacus undulatus '' cocorite inglesi'', notiamo che la loro longevità media è sensibilmente inferiore a quella di una normale cocorita.
Che ci sia una ricerca ''estetica'' e in questo caso focalizzata sulle "taglie massime", è soggettivo, questione di mode/gusti, ma posso anche capirlo; c'è sempre stata, per questo o per quell'altro tratto "desiderabile", per tutte le specie animali e vegetali allevate.
Ma che si pretenda di darle una motivazione ''scientifica'', addirittura di trarne una sorta di Imperativo Etico parlando di ''tare genetiche'' - peraltro mai dimostrate, che affliggerebbero la metà e oltre di ogni singola covata, è decisamente inopportuno. Le vere ''tare genetiche'' che compromettono sistematicamente la vita degli Organismi colpiti, sono per fortuna eccezioni, eventi assai rari; per definizione, direi.
3) molto probabilmente si tratta del processo di 'autoselezione', di auto-controllo demografico di cui ti accennavo: per variazioni casuali iniziali, anche infinitesime (come il fatto di schiudere poco prima delle altre), alcuni esemplari di una stessa covata prendono il sopravvento, e di lì in poi accade che l'infinitesimo vantaggio iniziale si ''amplifichi'' progressivamente, lasciando le altre sempre più ''indietro'' - un Modello di evento che trova la sua definizione e descrizione nella Teoria del Caos, di cui è un fondamento.
La ''genetica'' non c'entra proprio nulla!
-Se pianti una talea per es di Menta, con le gemme simmetriche, a due a due per ogni nodo, tutte quelle gemme hanno evidentemente lo stesso Genoma, lo stesso DNA essendo parti di un medesimo e unico organismo vegetale.
-Al principio, entrambe le gemme cominceranno a crescere. Poi, per eventi esterni o interni ''perturbanti'', di portata infinitesima e inavvertibile, ai nostri sensi ma anche a livello strumentale, UNA delle due inizierà a crescere ''un po' di più''. Questa differenza, sia pure minima, tenderà a rallentare la crescita dell'altra gemma; in modo sistematico, progressivo, fino a farla deperire e morire. E' un fenomeno che G. Bateson definì ''
Schismogenesi complementare'', e che si osserva spesso in dinamiche proprie di interazioni psicologiche e sociali - più uno di due contendenti si inalbera e più l'altro si fa sottomesso, e in risposta a ciò l'altro si sente ancora più forte e si inalbera ancora di più, al che l'altro si sottomette ulteriormente, e così via...
-Se però rescindiamo per tempo la gemma ''perdente'' e la ripiantiamo separatamente, facendone una nuova talea a sé, la sua crescita potrà riprendere, eguagliando nel tempo quella dell'altra.-Pressappoco lo stesso suppongo che possa avvenire nelle chiocciole ; anche se restiamo a livello ancora aneddotico, notai riprese dell'accrescimento dopo aver separato, con substrato nuovo, chioccuole che sembravano non voler più crescere. Ipotizzo che siano coinvolte sostanze ''allelopatiche'' prodotte dalle dominanti, per ''frenare'' le sorelle nanizzate. E presumo che tutto questo abbia un ruolo importante e complesso anche in natura, per regolare e stabilizzare la demografia delle specie interessate; per quanto non abbia ancora potuto, per mancanza di spazi adatti, verificarlo con alcuni semplici ma ''ingombranti'' esperimenti.
-Molto probabilmente Jackie sarebbe stato soppresso, perché -per ragioni ripeto ancora poco chiare, e comunque non necessariamente tragiche- ''restava indietro'' ; e puoi esser fiera di averlo salvato
Del resto, se fosse rimasto con ''tutte le altre'', probabilmente sarebbe deperito e morto comunque, per via di quel processo di Schismogenesi - inibizione progressiva di crescita e vitalità da parte delle altre.
Su chiocciole adulte, tranne in caso di popolazioni naturali di specie concorrenti, questo rischio dovrebbe essere azzerato, almeno in pratica. E nessun pericolo che una chiocciola aggredisca Jackie, solo perché è un po' più grande di taglia
Jackie potrà ''riallinearsi'', in tempi più o meno lunghi, con la tabella di crescita che avrebbe avuto in condizioni ideali, ammesso che la sua taglia sia esito di quel processo di ''inibizione''.
Se così non fosse, sarebbe
semplicemente un esemplare più piccolo ; siamo forse noi umani tutti della stessa statura? eliminiamo i ''bassi''?
E questo, potrebbe esser dovuto a processi di inibizione subiti al principio, oppure alla genetica...
E quindi? In entrambi i casi, e specialmente nel secondo, non ci sarebbe però motivo alcuno di lamentarsene, o di ravvisare una qualunque forma di ''crudeltà'' o di scorrettezza etica nel tenerlo in vita, anzi il contrario
Ammesso pure che la ''taglia minore'' (rispetto poi a quale standard, resta da vedere) sia correlata o dovuta ad altre menomazioni genetico-fisiologiche, che porteranno una data chiocciola a vivere, che so, 4 anni invece dei 5 di ''media'' della sua Specie,
perché dovremmo intervenire impedendole di vivere anche quei 4 anni?? Abbiamo forse il potere e il diritto di normare, ed eliminare se non conforme, ''quanto'' debba vivere un determinato organismo, o quale (ipotizzabile) longevità/speranza di vita abbia davanti a sé, per decidere se meriti di andare avanti o debba invece morire subito, per nostra arbitraria decisione?-Avere una ''taglia maggiore'', almeno in alcuni casi e per alcune tipologie animali, può corrispondere a una maggiore capacità di difendersi, di combattere, di scoraggiare concorrenti e nemici, o anche semplicemente di disporre di una migliore Omeostasi, in grado di compensare brusche variazioni di parametri ambientali (per es resistere meglio al freddo); quindi, in definitiva, di
sopravvivere.Un barboncino, uno Yorkshire o un Maltese non avrebbero vita facile - anzi durerebbero assai poco- se messi in un branco di Lupi, anche se in fondo appartengono alla stessa Specie, essendo assolutamente interfertili.
-Ma il punto, è che barboncino, Yorkle, Maltese e tante altre razze ''nane'',
non vivono in natura e nelle condizioni ostili del lupo !!! Vivono al contrario protette da noi in ambienti sicuri; e il fatto di esser ''nane'', col vantaggio che implica in termini di longevità, viene a giocare nettamente a loro favore, in definitiva.
Forse, molti allevatori, anche esperti e tecnicamente bravissimi, dimenticano che le nostre chiocciole appunto vivono in un terrario, al riparo da nemici naturali ed eventi avversi di qualunque genere. Vivono, proprio come un barboncino o un maltese, nell'oasi felice di un ambiente domestico, protette e tutelate dalle nostre cure ; che senso può dunque mai avere valutarle nei termini di una -ipotetica- idoneità alla sopravvivenza in un contesto selvaggio in cui vige, darwinisticamente, la ''legge della giungla'', contesto al quale esse non sono però destinate, e col quale nulla dovranno mai avere a che fare ...?
Non si tratta, non dimentichiamolo, di soggetti allevati per essere ''reintrodotti in natura'', né ora né alle successive generazioni!Per concludere, vorrei far notare che l'aspetto davvero Etico dell'Allevare animali, pratica oggi sempre più sconsideratamente sotto attacco per ragioni ideologiche, è proprio il fatto che nell'Allevare, e soltanto nell'allevare, si realizza il capovolgimento di quello spietato paradigma darwiniano che concede la sopravvivenza soltanto al più ''forte'' e al più ''adatto''.Un animale che fosse anche davvero, oggettivamente menomato (e non è assolutamente il caso di Jackie, non fartelo mettere in testa da nessuno ), se dimostra di poter vivere e bene, se soltanto protetto, accudito e curato da noi - la vita domestica insomma cui è dopotutto destinato-, per quale assurdo motivo dovrebbe mai esser soppresso?
Non c'è nessuna Logica, oltre che davvero nessuna Etica...Edited by fabrizio3 - 3/3/2024, 19:05