Assurdo, perché Darwin si limitò umilmente alla descrizione, alla mera "interpretazione" (sebbene geniale) di un Fenomeno fino ad allora incompreso; non c'è nessuna "prescrizione", nessuna "legge" o "norma" che Egli tentò mai di imporre a chicchessia!!! Era infatti uno Scienziato (e soprattutto un Genio), non un demagogo, un prepotente affabulatore o un mediocre provocatore da talk show (come invece i suoi "avversari!!!")
La sua Teoria descrisse (con tutti i pesanti limiti dell'epoca, beninteso) un plausibile scenario, nulla più; non pretese certo su quelle basi di dettare legge o di imporre alcunché.... come invece guarda caso fanno proprio i suoi "illuminati" oppositori, del tutto incapaci di astrazioni e di creazioni intellettuali di quel livello, ma ahimé capacissimi, -loro sì-, di imporre "regole" e limitazioni assurde alla Scienza, al Progresso e alle future, concrete prospettive di una maggior salute, longevità e benessere diffusi... e responsabili (se non altro morali) di tutto questo, se la prendono poi con un mite Scienziato, colpevole forse di essere stato troppo ...brillante! (Con tutte le riserve e le controversie di questo tipo di valutazione, si stima per Darwin un QI di 165,
http://hem.bredband.net/b153434/Index.htm -->ma molto più plausibilmente era di circa 200 (come il cugino Galton), secondo altre fonti che non ricordo; la media di "Homo sapiens" attuale è 100, quella di Homo erectus era circa 45
http://www.eskimo.com/~miyaguch/grady/iq_intell.html -->, e i "bonobo" possono benissimo arrivare a 40-50 (ma si indica addirittura 70-95 per il gorilla "Koko")... Così, anche concedendo un QI di "110" a quei polemizzatori (cioè collocandoli anche un po' "sopra la media", nb), sarebbe in ogni caso maggiore la distanza fra un Darwin, e loro, che non fra loro, e un ...bonobo! (che però in compenso "non ha l'anima", nb
). E purtroppo gran parte della "folla" è attorno a "100", molto più incline quindi a prestar fede agli imbonitori pseudo-scientifici, che non a "salire" su, fino a poter capire Darwin.... che tristezza