-Grazie moltissime Roby
(...e scusa per il sovraccarico visivo
) ed Ember!
Sì le divulgherei volentieri, se ne trovassi l'opportunità...
Non sono "certezze" assolute le mie, per carità, ma evidenziano delle sicure pecche "logiche" e derive dogmatiche di ciò che oggi si insegna, insindacabile solo perché ormai "politically correct", senza eccezione...
Ma queste, sono "certezze" che sanno più di "fidesimo cieco", che di Scienza!
-Intanto potrei raccogliere delle riflessioni in "scritti critici", anche se occorre materiale empirico (ne ho moltissimo sulle piante a questo proposito, osservazioni personali su apparenti "esplosioni invasive" di decine di specie che ho coltivato, e che poi sono regredite da sé e scomparse,TUTTE, nell'arco di pochi anni! (tranne quelle che ho *attivamente* continuato io a propagare...) Più dati si raccolgono -e molti ne ricavo proprio dalle incongruenze di questi "catastrofisti", le scrivono e neanche se ne accorgono!- e più si può dare supporto a ipotesi teoriche critiche, in controtendenza...
-Ho ad esempio un'ipotesi, ancora molto, molto "astratta" (potrebbe valere per campi come Economia, Sociologia... Ingegneria), sul perché della "dominanza" (per ora) delle Trachemys, questione su cui la "scienza" non si pone le domande chiave necessarie, limitandosi a stilare banali conteggi demografici... Se fosse così ovvio, basterebbe introdurre "in cambio" la Emys nostrana là, diventerebbe "dominante" (e ci saremmo quindi "scambiati le specie", in pratica), solo perché "gioca fuori casa"? Ne dubito... Ma se no, per quale possibile ragione dovrebbe accadere/non accadere? In Usa poi vive anche una Emys affine alla nostra, "insieme" alle Trachemys; come mai là coesistono da millenni? La Scienza dovrebbe almeno chiederselo...
Dovrei "modellizzare" in modo rigoroso questa intuzione, ma servono più dati, e anche "metodiche"; non so se la Matematica che a volte "invento" anche da solo all'occorrenza, qua mi basterebbe....
-E grazie ancora a te Ember
, felicissimo di esserti stato utile e di aver perfino suscitato un interesse "familiare"!
E' questo forse il risultato più bello, per chi ha e cerca di "trasmettere" questa Passione, consapevolmente...
Quello che mi rallegra poi, è che siamo riusciti a "dare un nome" alle chiocciolina inattese, (e ricavare grosso modo la loro storia, anche troppo ..."avventurosa"
) Quelle che erano solo piccole, accidentali "intruse", hanno ora un'identità, una storia, un Significato... cosa che dovremmo e potremmo cercare, anche con mille e mille altre sue "simili", o altre creature minuscole... che possono però svelarci un Mondo, se solo decidiamo di scoprirle!
Per l'aspetto "pratico" dell'allevarle, aggiungo che ho letto là sopra (sempre col solito "beneficio d'inventario"), che Thiara avrebbe là ridotto numericamente la (sua affine) Melanoides tuberculata, erroneamente considerata "indigena" (solo perché c'è da più tempo... e del resto vale per qualsiasi specie locale, c'è l'arrivo più recente e il più antico). Questo però protrebbe voler dire che, messe "una contro l'altra", la Thiara riesce a prevalere (o si riproduce prima/di più, o mangia di più oppure emette sostanze "inibitrici" -è un fenomeno questo studiato anche nelle chiocciole terrestri, vera "Lotta Biologica" reciproca). Questo spiegherebbe, nell'ultima ipotesi, la morte delle Melanoides che vivevano con loro (in ambiente ristretto, magari in acquario capiente sarebbero convissute meglio); e in ogni caso, potrebbe essere un motivo per tenerle separate.
-Con questo non voglio confermare l'ipotesi che siano in assoluto "pesti/killer" : solo che, in Natura, gli equilibri si instaurano fra moltissime specie, e anche se una è "più forte", le altre tutte insieme ne tengono a bada, per così dire, l'eccessiva "supremazia". Se ci si limita a forzare insieme A e B, da soli, e A è "più forte", B soccombe, è inevitabile...
Mi preoccupavo, per il pH ecc ecc, di trovare in rete dati chimico-fisico-climatici sul Tiberiade... ma a questo punto direi che è abbastanza superfluo: essendo una specie "colonizzatrice" (termine credo più ...appropriato e "corretto"), non ha infatti esigenze particolari... Se è vero poi che è diffusa (sia pure in modo puntiforme, ma ampio) sulla costa orientale Usa, sopporta temperture anche abbastanza basse. Certo, un ceppo già acclimatato da lungo tempo potrebbe aver già subìto una minima "selezione" locale, (divenendo quindi più incline a quell'insieme di parametri del Tiberiade, piuttosto che altri)... ma in massima parte direi che quella popolazione avrà conservato di sicuro il carattere "euriecio" (=possibilità di adattarsi a una vasta gamma di ambienti, temperature, fattori organolettici, alimenti, substrati ecc...), tipico della sua Specie.
Comunque, trovo qui
http://www.ilec.or.jp/database/asi/asi-09.html che il Tiberiade ha sicuramente un pH di superficie variabile da 8,00, a 8,9 ... le nostre acque potabili dovrebbero comunque già andar bene, se calcaree, magari anche integrarle con "calcio liquido" per chiocciole, sarebbe meglio ancora). Le rocce locali sono ignee e basaltiche (circa il 10% di CaO, e abbondanza di Ferro). Le medie di gennaio sono circa 12 gradi, sulla sponda (perciò sopportano minime molto più basse, di sicuro)
-Non c'è fretta per spedirle (anche se sono davvero stupende
) ma ti rassicuro sulla "sicurezza" della spedizione, anche se altri ne volessero: a meno che non "geli" in modo estremo, di sicuro sopportano anche le basse temperature, per il solo fatto di avere un range così esteso; e la "siccità", grazie all'opercolo: cosa questa, che permetterebbe di spedirle "semi-asciutte", avvolte in lana filtrante appena umida, o simile (viaggiano nell'intestino degli uccelli, indenni!
) Trarle fuori dall'acqua (dove infatti tua madre le ha trovate) le indurrebbe a chiudersi, rallentare il metabolismo e cadere in biostasi; e questo, per le specie che ne sono capaci, comporta anche una maggior resistenza al freddo (che non "incepperebbe" più la funzione di enzimi e di percorsi metabolici specifici, essendo questi già pressoché "disattivati" preventivamente dalla stessa chiocciola
)
-Prima però ti consiglio di accrescere un po' la loro consistenza numerica: aspetta che siano un po' di più (non credo ci voglia molto
) prima di spedirle o cederle, in ogni caso.... sono robuste, senza dubbio, ma possono sempre "perdersi" nella posta, o finire male per fatti imprevisti. Se da te si sono acclimatate, vai sul sicuro lasciandole proliferare un po', e poi... diffondile! Hai fatto bene comunque a darne già un po', se ti era vicino, all'allevatore che dicevi; le sue come stanno?