Gibbula richardi da Palo l.

« Older   Newer »
  Share  
granchiocorridore
view post Posted on 14/12/2010, 20:48     +1   -1




Ciao :rolleyes: ,
inserisco due foto realtive alla specie Gibbula richardi. Gli esempari in foto li ho trovati il 05-05-09 in una baietta a sx del castello di Palo laziale (tra castello e ristorante), su sassi ed in bassa marea. La più grande misura 21 mm d'altezza x 21 mm di larghezza. Facevano parte d'una estesa colonia della specie. Le conchigliette più grandi, quelle gerontiche, avevano sull'apice della spirale in zona di protoconca un ciuffo d'alghe tipo lattuga, di colore verde intenso. Tali alghe si sono seccate e nelle foto si evidenziano in quelle macchiette nere. Quì forse assistiamo ad un fenomeno di simbiosi, in cui il mollusco ottiene dalle alghe un certo mimetismo, mentre le alghe forse il beneficio di non essere mangiate dai molluschi stessi, infatti la mobilità dei molluschi impedisce ai consimili di cibarsi delle alghe. Indubbiamente se è così, una simbiosi involontaria per ambedue gli organismi, che traggono dei vantaggi dalla loro unione senza esserne consapevoli.
Saluti-Granchiocorridore

image

image

 
Top
view post Posted on 14/12/2010, 21:37     +1   -1
Avatar

non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)
****************

Group:
Administrator
Posts:
11,906
Reputation:
+2,961
Location:
Roma

Status:


Bellissimi esemplari Granchio grazie!! :)

Le due a destra, penso le più gerontiche, sono anche in parte 'despiralizzate', cioè presentano, quasi fosse una curiosa convergenza morfologica con Gibbula divaricata, un accenno di 'scollamento' tra l'ultimo giro e il penultimo... pur trattandosi, al 100% di Gibbula richardi, come si può valutare dalla visione basale, dallo stoma e dall'ombelico, caratteristico.
-Ma resta interessante, la 'potenzialità', latente in una data specie, di sviluppare morfologie che sono invece tipiche di altre specie: spesso specie assai affini, come in questo caso, ma non sempre...

-E comunque resterebbe da capire, quale eventuale 'pressione selettiva' -sempre che una ce ne sia stata- ha fatto evolvere la affine divaricata con quello 'scollamento' delle ultime due spire, che in essa è caratteristica stabile (benché si evidenzi, è bene dirlo, anche là solo nei soggetti 'maturi'!)

-Ma è molto interessante la riflessione che mi proponi, sulle alghe epibionti... e in effetti, ora che ci penso, quando misi insieme le divaricata e le richardi -raccolte come dissi in due siti distinti- notai come le richardi 'assalissero' le neo-introdotte divaricata (!), buttandosi furiosamente a brucare le alghe epibionti sulla conchiglia di queste ultime!!

-Finché la 'ripulitura' non fu conclusa, non le lasciarono in pace... e vedevo delle povere divaricata barcollare, sotto il peso di due-tre richardi issatelesi a brucare sulla conchiglia!
-Anzi mi venne anche in mente quesa possibile 'incompatibilità', del perché una specie mancasse, là dove vive l'altra: in effetti, se la conchiglia delle divaricata offre substrato elettivo a un certo genere di alghe, che sono -mettiamo- a loro volta il cibo prediletto dalle richardi, le prime sarebbero costantemente 'assediate' dalle seconde... :unsure:

-E' anche vero che, una volta 'ripulite' per bene (e le alghe non avrebbero fatto in tempo a ricrescere, sotto una tale pressione), le divaricata furono (apparentemente) lasciate in pace... ma chissà che comunque non ci sia sotto qualcosa del genere, nello spiegare la assenza dell'una, sugli scogli dove vive l'altra...
 
Contacts  Top
granchiocorridore
view post Posted on 14/12/2010, 21:51     +1   -1




Ciao Fabri :rolleyes: ,
beh da qualche parte ho letto della convergenza morfologica delle specie che vivono negli stessi habitat, l'affinita tra le due specie da te su così magistralmente esposta, potrebbe rientrare nel fenomeno da me accennato. Chissà, quì parliamo di come le varie specie si adattino a vivere in un ambiente, gli imput che ricevono sono tanti, gli outoput forse dipendono dalle sollecitazioni esterne, uguali per ambo le specie visto che vivono nello stesso habitat. Le sollecitazioni possono ben essere le varie maree, gli organismi che vivono nell'ambiente inclusi i microscopici e le alghe, la chimica dell'acqua in quel determinato posto, i loro predatori naturali e chissà quanti altri!! Riuscire a dirimere tra questa selva di sollecitazioni per creare un modello valido di riferimento circa gli imput principali, quelli che possono determinare stabili carattaristiche morfologiche nella specie, penso che sia un lavoro di lunga ricerca scientifica sia in habitat naturale che in uno artificiale....
Saluti-granchiocorridore
 
Top
view post Posted on 16/12/2010, 01:02     +1   -1
Avatar

non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)
****************

Group:
Administrator
Posts:
11,906
Reputation:
+2,961
Location:
Roma

Status:


Gìè, verissimo Granchio, e noi stiamo appena inziando a vedere qualche (possibile) indizio, come remoto punto di partenza.. ma già è qualcosa, e direi anzi di 'selezionare', tra tutte le possibili e caotiche variabiili, quelle che nell'intento si offrono disponibili alla nostra indagine!

-La 'morfologia' della conchiglia, (come quella di altre strutture somatiche, in qualsiasi specie) ha come giustamente dici, una origine composita, come fosse plasmata da una 'risultante di forze' interagenti: dipende infatti, sia da un 'Programma' morfo(genetico) (già abbastanza difficile da decifrare, per ora), sia da 'forze esterne', che possono essere 'meccaniche' (come la potenza delle onde, per le conchiglie), oppure di generico 'stimolo ambientale', atte a far virare il programma morfogenetico in uno dei suoi possibili percorsi alternativi.

E presumiilmente, questi 'percorsi alternativi' saranno tanto più 'probabili', quanto più la specie di cui sono tipici è 'affine' a quella considerata.
-Quindi, forse uno (sconosciuto) fattore ambientale fa 'dirottare' la morfogenesi di Gibbula richardi -per l'esempio che qui vediamo-, verso la morfogenesi 'tipica' di G ibbula divaricata: le due specie sono geneticamente affini, perciò i loro 'binari' di sviluppo corrono abbastanza vicini, per dirla come metafora; relativamente 'facile' perciò, il 'salto' dall'uno all'altro... Ma questa è ancora nulla più che una visione descrittiva e generica, cui occorrerebbe dare basi 'obbiettive'... :unsure:

-Un 'esperimento' che posso tentare, è intanto di ripetere la 'coabitazione forzata' (senza danno per nessuna delle due, alla fine ;) ) delle due specie.. per notare se quella 'aggressione alle alghe epibionti' è stata un caso, oppure si verifica di norma!
-Anche 'identificare' con esattezza queste alghe epibionti, così 'appetite' da G. richardi, sarebbe fondamentale...
 
Contacts  Top
3 replies since 14/12/2010, 20:48   83 views
  Share