quali sono le specie maggiormente polimorfiche?

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Slow
view post Posted on 7/8/2011, 18:08     +1   +1   -1




ciao a tutti
dal momento che sono abbastanza ignorante in materia, mi interesserebbe sapere sapere quali, tra le specie reperibili in commercio, sono spiccatamente polimorfiche riguardo a colore del corpo e a forma, colore e "fantasia" del guscio (ed eventualmente altro). al momento l'unica specie con tali caratteristiche di cui ho letto qualcosa su internet è la Cepaea nemoralis, di cui so comunque poco

se allegate anche qualche foto o una descrizione dei vari polimorfismi mi fate doppiamente contento :D

grazie mille in anticipo
 
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view post Posted on 8/8/2011, 20:41     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)
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ciao, benvenuto nel forum :)

E' un argomento interessante, e ancora poco compreso; in linea di massima, sono più 'polimorfiche' le specie che, pur restando 'sé stesse' (interfertili, ecc) occupano territorii più vasti e diversificati e, sopratutto, nicchie ecologiche lievemente diverse.

Ma il polimorfismo in sé credo che preesista, poi diventa semmai un fattore predisponente (=preadattamento) alla colonizzazione di varii habitat.
Infatti, il 'polikmorfismo' che ci appare è quello morfolgico, ma la variabilità genetica tocca anche aspetti non immediatamente 'visibili' /struttura organi interni, attitudini alimentari, resistenza maggiore / minore a caldo freddo ecc..)

-Non è un caso se una delle specie credo più 'polimorfiche', Cornu aspersum (o Cantareus aspersus) sia anche la specie forse più diffusa nel mondo; anche se trasportatata dall'uomo è stata infatti capaci di adattarsi a una varietà notevole di habitat.

Altra specie di successo (considerata 'pest' in america per le piantagioni di agrumi -ma allora non dovrebbe esserlo a maggior ragione in Sicilia, dove è abbondantissima??- è Theba pisana, dove noto dei polimorfismi legati all'habitat (se è duna, entroterra asciutto, entroterra umido...) Le popolazioni dunali sono più uniformi, in genere bianco su tutta la conchiglia,che è più globosa.

anche Eobania vermiculata è molto polimorfica, ma in questo caso non si notano prevalenze di un dato tipo in un dato habitat, sono in genere 'miste'; semmai, esistono morph / razze locali (anche molto localizzati, come in un singolo campetto incolto urbano)

Polimorfismo, legato ai colori, presentano però anche le Polimyta, esclusive di Cuba; evidentemente è una caratteristica che esiste 'a priori', come dicevo.
Oppure può rivalare altri aattamenti; per es, nelle Cepaea, sembra che lo schema dei colori, a parte esercitare un ruolo nel mimetismo 'somatolitico' (ossia nel rompere l'immagine corporea, presentando al predatore un aspetto diverso da quello che si attende), sia legato a situazioni di maggior / monor esposizione al sole e temperatura, grazie a un sistema neurochimico (recettori oppiodii) che fanno 'preferire' punti più caldi o più freddi ai varii soggetti: e questa differente neurochimica (con le diverse scelte di habitat che ne derivano), è geneticamente correlata al pattern di colori di fondo e linee / o non-linee.

Tra quelle diffuse in allevamento -e sulle quali si potrebbe davvero 'llavorare' molto, a livello di selezioni, le più variabili credo siano le Achatina fulica (non a caso anch'esse diffusissime, anche se solo nei tropici, dove spesso ogni isolotto colonizzato, in pochi decenni appena ha visto auto-selezionarsi un 'morph/razza' locale tipico; seguono poi le Achatina immaculata, anch'esse molto variabili (forse sono più specie sotto questo nome, in effetti), e le Achatina achatina. Anche le Achatina reticulata presentano variazioni, in genere meno eclatanti.

Tutte le specie sono più o meno 'variabili', e se si scopre una mutazione se ne può fare un punto di partenza (come avvenuto per tante specie anmali)n per selezionarne una nuova razza, anche diversissima.

Le stesse Cepaea, già bellissime come sono, a mettersi d'impegno potrebbero dare una varietà di morph stabilizzati, che non avrebbe molto da invidiare alle Polimyta (oltretutto, la Superfamiglia - Helicoideae è sempre la stessa).

E' un campo in cui gli allevatori, anche se solo 'amatoriali', potrebbero davvero scoprire/ fare moltisssimo, se solo si impegnassero ;)
 
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view post Posted on 8/8/2011, 22:54     +1   +1   -1




grazie mille per la risposta fabrizio :D
 
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view post Posted on 8/8/2011, 23:08     +1   -1
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Grazie a te Slow per la domanda :)

Se volessi approfondire l'argomento, o cercare morph particolari nell'ambito di specie polimorfiche, col progetto di selezionarli, faresti qualcosa di preziosissimo!
 
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Slow
view post Posted on 9/8/2011, 19:06     +1   -1




fabrizio, se posso di nuovo approfittare della tua cortesia, potresti dirmi quanto ci mettono le varie specie da te citate a raggiungere la maturità sessuale (ovviamente non pretendo una stima esatta, sono perfettamente conscio del fatto che le condizioni di allevamento influiscono su questo parametro)? ho cercato un pò su internet ma non ho trovato molte informazioni.......è vero che la cepaea ci mette tre anni :( ?

faccio questa domanda perchè sarei interessato a creare il maggior numero di varietà nel minor tempo, anche se so che per queste cose ci vuole pazienza :)
 
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view post Posted on 9/8/2011, 23:25     +1   -1
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Figurati :)

Per le Cepaea, posso dirti che quando le allevai (un bellissimo ceppo arancio vivo con labbro nero - poi perse quando mancai per alcuni giorni, causa 'pulizie' fatte da mia madre :( ) Il primo anno non si riprodussero, ma forse perché le avevo )per eccesso di prudenza ) svernate in casa, sia pure in ambiente più fresco. In pratica, pur essendo grandine, ottenni le uova dopo due anni, estate 2009.

-Ma non sono sicuro che ci voglia così tento tempo: secondo me anche un anno, o meglio due (dalla schiusa) dovrebbero bastare!
Sì. le condizioni colturali influiscono: si sa che le Achatina achatina, in natura non diventano fertili prima dei tre anni, mentre in allevamento possono diventarlo anche solo a un anno (non le mie, per ora, a quanto pare.. :unsure: ) Lo stesso per i Placostylus della Nuova Caledonia, simili come aspetto alle Achatine (ma tutt'altra famiglia), 'lenti', e protetti perché a rischio estinzione; anche loro impiegano tre anni come minimo, ma 'in natura' si nutrono solo di foglie marce... Allevate, e nutrite con cibi più sostanziosi, a un anno sono già riproduttive, tant'è che ne vengono prodotte abbastanza da alimentare addirittura un consumo culinario, nei ristoranti locali!

-Lo stesso per alcuni insetti: il Cossus cossus, 'perdilegno', la cui larva appunto si nutre del ben poco sostanzioso materiale, che metabolizza lentamente, in Natura arriva a maturità in tre anni; ma sppena in un anno sfarfallla, se viene invece nutrito con patate dolci e altri alimenti più ricchi.

Le Cepaea in cattività accettano volentieri lattughe e carote a fettine, che consumano in quantitativi che di sicuro in natura si sognanerebbero.. quindi una crescita più rapida è sperabilissima ;)
Io direi di sverarle 'in casa' (tanto lo tollerano bene) per il primo anno, nutrendole e quindi approfittando di questo che in natura sarebbe un 'tempo morto'; però, peer avere una deposizione (tardo primaverile - estiva), occorre che l'inverno precedente (diciamo il secondo inverno da quando le hai) lo trascorrano al freddo, necessario alla maturazione delle gonadi; almeno un paio di mesi (direi che non c'è un limite netto, e possiamo provare a ritagliarci un altro po' di tempo utile per la crescita, mandandole in letargo 'tardi').

Dovrebbe esser possibile; perché (anche se ora la email non risponde più, e temo di aver perso il contatto), l'appassionato da cui ebbi il ceppo arancio le aveva allevate e selezionate (non so quante generazioni, ma anche fosse solo un paio) personalmente, quindi non ci dovrebbero essere tempi d'attesa biblici ;)
 
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5 replies since 7/8/2011, 18:08   170 views
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