Creo questa piccola discussione per mostrarvi, appunto, il polimorfismo conchiliare variabile delle Helix aspersa.
Per primo mostro due foto extra-large per la dimensione variabile di due esemplari trovati in due luoghi diversi:
L'esemplare vivente che è alla sinistra, cioè il più piccolo è la dimensione standard che raggiunge un adulto di Villa Whitaker e di molti altri posti, mentre l'esemplare accanto, proveniente dalla Riserva Naturale di Grotta Conza che sta a Palermo, raggiunge dimensioni considerevoli alla cugina africana Helix aspersa maxima, ovvero il DOPPIO!
L'adulto vivo a sinistra possiede un guscio con un diametro di 3,5 cm, mentre la gigantessa 3,8... di diametro cambia davvero poco, ma se i gusci vengono tenuti in mano le differenze si notano a perdita d'occhio!
Prima di tutto la gigantessa ha un nicchio decisamente più largo, molto più cresciuto dell'esemplare vivente, un'apertura più larga, infatti se si osserva la seconda foto si noterà l'apertura che sembra essere il doppio di quella dell'adulto accanto per non parlare del bellissimo riflesso porcellanaceo viola-bluastro
Notando un'altra differenza è quella che segue dalla spira "natale", cioè quella di nascita, che nell'esemplare vivo è più piccola rispetto alla gigantessa che è doppia, e man mano che seguono le spire si notano differenze conchiliari di grandezza dispari.
Molto probabilmente ciò è un fattore dato dalla quantità di cibo presente in zona, oppure, è semplicemente che queste Helix aspersa giganti nel corso dei decenni si siano stabilite con una grandezza tale da assomigliare alle 'maxima'.
Ora vi mostro un polimorfismo anomalo che non succedo in tutti i casi...
questo nicchio decisamente più spiralizzato da tutti gli altri che possiedo, l'ho trovato già vuoto in un'aiuola di San Vito Lo Capo, che avendolo visto fortunatamente semi interrato lo portai in salvo da una distruzione certa.
Come notate il guscio possiede tutti i verticili (perfino il primo) che fuoriescono dalle suture, il che la rende molto attraente dal punto di vista Conchiologico.
Purtroppo non trovai altri gusci o esemplari vivi con questo polimorfismo e perciò mi dovetti accontentare del solo guscio, che ancora oggi conservo in condizioni ottime, posizionato su una bacheca nella mia stanza.
La differenza si nota anche nell'apertura che non avendo un punto d'appoggio perfetto si sia un poco 'smossa' dalla sua forma normale; possiede infatti delle curve più sinuose e inconfondibili. L'altra curiosità è che avendo l'apertura più formosa, l'ombelico è semi-aperto, mentre in tutti gli altri gusci è completamente chiuso; foto che lo dimostrano non ne ho, ma ve lo assicuro in quanto ho controllato io stesso.
Per oggi è tutto. Pomatia96