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certamente Mario non c'è nessuna urgenza di svegliarla adesso : facendolo domani, o nei giorni a seguire, sarà per lei la stessa cosa; se poi adesso non te la senti di seguirla, e temi che possa andar storto qualcosa, aspetta pure un momento di maggiore tranquillità per procedere!
Sii un po' cauto con l'acqua per l'Eobania : per quanto ne so, potrebbe essere una leggenda metropolitana o comunque basarsi su riscontri del tutto occasionali, ma già parlammo dell'allarmismo diffuso riguardo a bagnetti e fonti idriche supplementari. Non seguo, e non ti invito dunque a seguir ciecamente questo nuovo ''principio'' - ne spunta uno a ogni pie' sospinto, devo dire- ma c'è sempre un richiamo alla prudenza che si attiva. Direi che se la vedi ben idratata, corpo turgido e pieno, e ben attiva, puoi (temporaneamente) lasciare il tappino asciutto. Penso che questa misura sia invece utilissima, se non indispensabile, dopo un letargo più o meno lungo ; vale del resto anche per le tartarughe e altri animali, e nessuno finora pare si sogni di affermare, e con tanto perentoria sicurezza, che ''scoppiano gli organi interni''... continua invece con nebulizzazioni serali, tardo serali a simulare la rugiada notturna, che in questo periodo ancora le inviterebbe a uscire- Mi raccomando : solo quel tanto, che nell'arco della successiva giornata riesca a evaporare di nuovo, lasciando il substrato e il terrario com'era la sera precedente, subito prima di nebulizzare; non deve accumularsi progressivamente acqua nel substrato, in poche parole. La formazione del labbro è nei tempi canonici classici, ed è ben formato Non tutte le specie lo formano, come già avrai notato, o in alcune è appena percettibile; questo distingue, grosso modo, le specie a crescita 'determinata', come appunto Eobania, che una volta formato il labbro si fermano, da quelle a crescita indeterminata, per es Lissachatina fulica, in cui la conchiglia continua, sempre piu lentamente, a crescere, per tutta la vita. Furono pubblicati studii (se vuoi te li cerco - roba che lessi nel 2006) sullo spessore del ''labbro'' e sulla sua inclinazione rispetto all'asse della conchiglia (se la osservi bene, noti che poco prima del labbro, la spira fa una specie di ''piega in giù'', non seguendo più il passo che la caratterizzava fino ad allora. Questo, fu posto in relazione con l'attitudine, più spiccata in determinate Specie, di ''sigillarsi'' per l'estivazione, aderendo a una parete solida; e questo, grazie tanto alla deflessione dell'ultimo tratto di spira, che consente di accomodare meglio sul piano la spirale della conchiglia, quanto allo spessore e uniformità del labbro, che agisce, come avrai già capito, proprio a mo' di ''guarnizione''. Anche se le Specie dotate di labbro sono spesso capacissime di secernere epifragma, evidentemente questa strategia consente loro, in presenza di substrati adatti (lisci / piani uniformi), di isolarsi altrettanto efficacemente dall'atmosfera ambiente senza sprecare troppe risorse nella produzione di uno spesso epifragma. Chiaramente, a una Cantareus che sprofonda nel terreno in una virtuale celletta d'argilla, sorta di bunker di sopravvivenza, una conchiglia ''con labbro'' non è necessaria, per esempio.... |