ciao Mario
occuparti di entrambe ti consentirà di non ''annoiarti'' mai, di apprezzare la modulazione di risposte e attitudini tra due Specie pur appartenenti alla stessa Famiglia quindi dopotutto ''affini'', e di comprender meglio ciascuna delle due (...per ora
) in rapporto all'altra.
Cornu dovrebbe essere la più adattabile, ''euriecia'', compatibile (entro certi limiti) con differenti habitat e climi. So che in Sudamerica le locali popolazioni - introdotte da tempi non remotissimi, per forza post-colombiani-, si presentano perfettamente adattate a climi tropicali, senza stagioni praticamente.
Sarebbe interessante capire se ciascun individuo (o quasi) ha nel proprio Genoma questo ''repertorio'' adattativo di base, o se invece questa ''poliedricità genomica'' esiste come variabilità interna alla Specie, ciò che sarebbe comunque non meno notevole.
Questo è anche il presupposto, del mio speculativo modello di Evoluzione ''per sottrazione'' ( o se vogliamo per ''degenerazione'', come nell'esempio dell'orso polare) : se una data specie ha geni per resistere al caldo, al freddo, alla siccità periodica ma anche alla perenne umidità, a digerire materie vegetali ma anche funghi e materie animali, ha in sé una ''totipotenzialità'' di partenza.
Se questa specie si divide in popolazioni separate, ciascuna delle quali, ''per caso'' ( in senso distruttivo il Caso agisce), perde UNA di quelle caratteristiche, ecco che avremo una popolazione sempre piu specializzata, sempre più 'stenoecia' e diversa dalle altre.
Forse, quelle Cornu sudamericane hanno ormai perduto i programmi genetici della resistenza al freddo / biostasi invernale, e non potrebbero neppure piu sopravvivere nei nostri climi; risultando a tutti gli effetti ormai diverse dalle nostrane.
Poi, se questo processo possa infine
effettivamente condurre a nuove Specie, non credo sia possibile determinarlo...
-Comunque, a livello individuale, una specie piu adattabile non è detto che sia piu longeva, per caratteristiche intrinseche; e non è detto che sia neppure più 'facile' per es da allevare - non è comunque il caso delle Cornu, che sono concretamente adattabilissime alla vita di terrario.
-per es la chiocciola più longeva che conosciamo direttamente, Speedy, era proprio una Eobania, allevata da una nostra Moderatrice (autrice di due libri di successo sull'allevamento domestico), ha raggiunto quasi i dieci anni di vita, dal momento in cui (ancora piccola) fu soccorsa e accolta in casa da Rosa Fiore ( -lumachina- sul forum)
-Eobania è sì capace di secernere epifragma, come credo tutte le Helicidae, ma questo è più sottile, a mo' di pellicola rigida, rispetto a quello delle Cantareus. Potrebbero non trovare un appiglio liscio, e questa pellicola interna è comunque necessaria per ''rifinire'' l'isolamento. Anche quando, a volte, si limitano a opercolare sotto un riparo, a contatto col terreno.
In genere evitano le posizioni in pieno sole, a differenza delle affini
Theba pisana e di altre eliofile, preferendo almeno la protezione di un sottile cornicione o sporgenza. Comunque sì, estivano in punti esposti, ventilati e parzialmente soleggiati, a volte, che sarebbero impossibili per le Cornu (sempre senza escludere quest'altra loro potenzialità latente, che magari si manifesterebbe in habitat particolari).
Nelle affini
Otala, piu eliofile (e dalla conchiglia piu robusta e lucida), ho notato estivazione, sia nel terreno, appena coperte da terriccio, sia su mura esposte anche in pieno sole ( ebbi modo di osservarlo una quindicina di anni fa, su un gruppo di esemplari che sfuggì in giardino, colonizzandolo in modo decrescente nell'arco di anni, senza mai comparire negli spazi esterni).
-E mi viene riferito anche di interramento di alcune Theba, da Antonella qui sul forum...
fenomeno che mi era finora del tutto ignoto.